Il Museo della Miniera

Il Museo della Miniera si trova nel centro di Prata (in via Manin, accanto alla biblioteca civica) e illustra la vita degli emigranti friulani che lavorarono nelle miniere di carbone all'estero, soprattutto in Belgio, attraverso la ricostruzione dettagliata di una galleria, attrezzi, fotografie e documenti. I reperti esposti provengono dalla miniera di carbone della città di Roton. Rientrati in patria, profondamente segnati dal male della miniera, la silicosi, ma anche dal ricordo di tante fatiche e incidenti, dalle difficoltà di integrazione e dall'ostilità dell'ambiente, gli ex minatori, spinti da Luigi Agnoletto, hanno deciso di realizzare quest'opera perchè sia sempre presente nella memoria un periodo difficile della nostra storia, contrassegnato da numerose tragedie, come quella di Marcinelle l'8 agosto 1956. Il museo, dedicato a Santa Barbara, patrona dei minatori, è anche un capitello, dove vengono celebrate anche funzioni religiose. Nel 2009 l'associazione ex minatori, Gemp, ha donato il museo al Comune di Prata di Pordenone. Il museo è visitabile su richiesta.

La Chiesa parrocchiale di Prata

La Chiesa parrocchiale di Prata è un edificio costruito, o meglio ampliato, nel 1772, con facciata di tipo neoclassico scandita da quattro semicolonne con capitello ionico. All'interno, nell'altar maggiore, due statue dello scultore veneziano Bartolomeo Modolo, raffiguranti i Ss. Lucia e Giacomo (1748), una pala con S. Carlo, S. Antonio Abate e S. Floriano (1630) di Gasparo Narvesa e una bella pala d'altare (Madonna del Rosario tra S. Domenico e S. Rosa) di Jacopo Amigoni (1682-1752), pittore napoletano che, venuto giovane a Venezia, fu con Sebastiano Ricci e Gian Domenico Pellegrini tra i protagonisti del Rococò: in questo dipinto del 1740, si evidenzia il suo fraseggiare largo e aperto, l'indeterminatezza dei contorni e la vaporosità del colore.

Lavori ottocenteschi di gusto accademico

Da ricordare anche lavori ottocenteschi di gusto accademico: l'affresco del soffitto della navata dell'osovano Domenico Fabris (1814-1901), un Trionfo di S. Lucia un po' enfatico, ed una pala del veneziano Leonardo Gavagnin (1809-1887) raffigurante la Vergine in gloria tra un coro di Angeli. 

Dopo che nel 1971 è stata demolita la Chiesa di S. Maria dei Battuti, sono stati strappati e portati nella parrocchiale gli affreschi che l'adornavano: una trecentesca Madonna dei Battuti (molto rovinata), un S. Rocco del primissimo Cinquecento (scuola sanvitese?), l'Eterno Padre e due figure di Santi del XVIII secolo.

Antico Tempio di S. Giovanni dei Cavalieri

Importante costruzione sul piano storico l'antico Tempio di S. Giovanni dei Cavalieri , risalente al XIV secolo, contiene preziose testimonianze della scultura gotica in Friuli, quali i sigilli tombali, trecenteschi con la raffigurazione dei presbiteri Giacomo da Prata (1330) e Bonaccorso (1337), l'arca di Pileo da Prata (1325) e soprattutto quelle di Nicolò da Prata e Caterina di Castrucco (1344) arricchita dalle figure in bassorilievo della Madonna con Bambino e dei Ss. Francesco e Giovanni Battista, e considerata opera di un collaboratore dello scultore veneto Andriolo de Santi.

Chiesetta dei Ss. Simone e Giuda

La Chiesetta dei Ss. Simone e Giuda , ricordata nel testamento di Guecello II di Prata il 7 agosto 1262, conserva nell'abside memoria della decorazione rinascimentale: affreschi con i Dottori della Chiesa nelle vele delle volte ed una Crocifissione nella parete di fondo, e poi il Sacrificio di Caino e Abele e l'Annunciazione nell'arco trionfale e Sante nel sottarco attribuibili al pittore Pietro Gorizio e databili al 1498. Ancora a Prata, in un capitello stradale di fronte a Palazzo Brunetta , l'opera d'arte forse più bella del paese, una Madonna con Bambino dipinta da Gianfrancesco da Tolmezzo intorno al 1500: purissimo l'ovale della Madonna, gradevole l'insistenza grafica, dolcissimo il sentimento che anima i personaggi.

Villa Morosini Memmo

La Villa Morosini Memmo, ora Municipio, risalente alla fine del Cinquecento

Villa Brunetta

La più spettacolare Villa Brunetta , caratteristica per l'altezza della parte centrale, ricca di statue nel bel giardino e, all'interno, di arredi, di caminetti settecenteschi e di affreschi.