25 Gennaio - Cerimonia per la posa delle pietre d'inciampo

Le pietre d'inciampo sono un'iniziativa dell'artista tedesco Gunter Demnig per depositare, nel tessuto urbanistico e sociale delle città europee, una memoria diffusa dei cittadini deportati nei campi di sterminio nazisti. L'iniziativa, attuata in diversi paesi europei, consiste nell'incorporare, nel selciato stradale delle città, davanti alle ultime abitazioni delle vittime di deportazioni, dei blocchi in pietra ricoperti da una piastra di ottone posta sulla faccia superiore. Dal 1992 ne sono state depositate oltre 71.000 in tutta Europa. Quest’anno in occasione delle celebrazioni dedicate al Giorno della Memoria l’Amministrazione Comunale di Prata di Pordenone e il suo Assessorato all’ Istruzione hanno deciso di omaggiare tre cittadini che hanno tragicamente pagato con la vita in quel tragico periodo.

La cerimonia di posa delle “Pietre d’inciampo” si terrà mercoledì 25 gennaio 2023, dalle ore 10.00 partendo dal numero 48 di Via Cesare Battisti, luogo di residenza di Angiolina Giuditta Mortara. A seguire ci si sposterà a piedi fino a Via Angelo Dino De Carli dove verrà omaggiata la figura eponima. Quindi è previsto un trasferimento nella località di Puja in Via Friuli 99/1 presso l’abitazione di Ferruccio Gava.
Un segnale di vicinanza a coloro che si opposero all’orrore fascista e nazista che ha coinvolto anche le scuole e in particolare alcuni ragazzi del Liceo “Leopardi-Majorana” coordinati dalla professoressa Silvia Pettarin.
Le tre figure che verranno ricordate hanno profili molto differenti, ma accomunate da una tragica sorte. Queste le loro storie: (Informazioni reperite su pubblicazioni o online)
 

ANGIOLINA GIUDITTA MORTARA, ebrea nata a Viadana il 20-10-1863, figlia di Abramo e Guastalla Anna, vedova di Paiola Mario (coniugata 19-10-1891 e vedova il 09-04-1900).

Immigrata da Bologna il 21-07-1927, residente nella casa del genero Zamparo (Aldo?), farmacista del tempo.

A memoria di un testimone dell’epoca, era cieca e passava le giornate seduta fuori dalla farmacia.

Irreperibile a seguito di rastrellamento tedesco 04-04-1944 (atto di morte presunta redatto nel 1985).

Gli unici parenti in vita che abbiamo individuato purtroppo sono venuti a mancare lo scorso anno.

“Fu arrestata a Prata di Pordenone, nella sua abitazione, il 4 aprile del 1944. 
Il dottor Zamparo fu il farmacista di Prata dagli anni Trenta fino ai primi anni Cinquanta. Casa e bottega nell'edificio che ospitò la farmacia fino ai primi anni '80. Tessera fascista, sembra, addirittura, fosse segretario del fascio locale. Ma tanto non fu sufficiente a salvare la suocera, sorda e cieca, che se ne stava tutto il tempo in un salottino adiacente la farmacia. 
L'anziana signora ebrea fu prelevata e caricata su un camion, davanti agli occhi increduli di alcuni passanti. Probabilmente non giunse a nessun campo di sterminio: trattata come un sacco, la sua debolezza la salvò dal provare altri dolori e umiliazioni. Voci la danno per morta, nel giro di poche ore, a Maron di Brugnera, in qualche locale attrezzato a caserma”.

 

ANGELO DINO DE CARLI, partigiano nato a Prata di Pordenone il 19-10-1915, figlio di De Carli Teresa, deceduto il 21-01-1945. Emigrato a Milano l’08-03-1939.

“Erano da poco trascorse le 23 del 20 gennaio 1945 quando 'Ulisse", come era chiamato fra i compagni di clandestinità, come spesso faceva quando le opportunità glielo permettevano, si stava recando a trovare la madre Teresa. Sembrava una serata come le altre, con la dovuta attenzione Dino, 29 anni che lavorava come meccanico, avrebbe potuto trascorrere qualche attimo di serenità e portare sollievo anche alla madre.

Al momento di attraversare la strada, di fronte alla casa materna che ancora oggi si trova ai piedi del ponte di ferro sul Meduna, De Carli invece venne freddato da una sventagliata di mitra. Gli avevano teso un agguato, suggerito, a quanto si disse subito dopo, da una soffiata da parte di un civile che conosceva le abitudini del partigiano.

Dopo qualche ora di agonia De Carli spirò e venne sepolto nel cimitero di Prata.

Militava nella brigata Veneziano della Divisione Garibaldi Destra Tagliamento. 

De Carli aveva partecipato a numerose azioni di sabotaggio nella Bassa pordenonese e nella Pedemontana, occupandosi del coordinamento fra i gruppi di pianura e quelli di montagna.

Da tempo tedeschi e repubblichini, che da poco avevano giustiziato a Tremeacque Terzo Drusin, gli stavano dando la caccia”

 

FERRUCCIO GAVA, partigiano nato a Prata di Pordenone il 03-11-1921, figlio di Domenico e Verardo Rosa. Deceduto a Pordenone il 14-01-1945.

“Operaio celibe, era partigiano della Divisione Garibaldi Destra Tagliamento, Brigata “Veneziano” con il nome di battaglia di Tigre. Fucilato dalle forze tedesche il 14-01-1945 a Pordenone, tumulato a Puia”.

“La riteniamo un’iniziativa molto importante – afferma l’Assessore all’Istruzione del comune di Prata di Pordenone, Alessandra Cereser -  perché questi fatti non devono venire dimenticati. Sono avvenimenti che hanno avuto un impatto importante anche nella nostra comunità. Le persone che erano giovani all’epoca hanno ancora impressi quei momenti nonostante siano passati tanti anni ed è per questo motivo che le giovani generazioni devono venire coinvolte. I ragazzi dell’Istituto comprensivo Federico Da Prata grazie al ricordo di questi eventi avranno lo spunto per studiare il periodo e imparare valori sani ed universali e rifuggire dalla violenza e la sopraffazione. Ringrazio – conclude – gli uffici comunali che hanno collaborato nella ricerca delle informazioni e, in generale, per la buona realizzazione dell’evento”