Il silenzio dell'onda

Roberto ha alle spalle un passato da dimenticare e un senso di colpa che lo schiaccia. Per questo due volte a settimana va dallo psicologo…per imparare di nuovo a convivere con se stesso, per scoprire quel se stesso che è sempre rimasto nascosto dietro a tutte le maschere che ha dovuto indossare fino a perdere la propria identità. Il ritmo di quelle visite settimanali scandisce la difficile vita di Roberto, che spesso cammina e cammina fino a sentirsi stanco per cercare di lasciarsi alle spalle tutti gli orribili pensieri che vogliono restare attaccati alla sua testa. 

All’uscita da una delle visite settimanali incontrerà Emma, una donna misteriosa, che forse è anch’essa paziente dello psicologo di Roberto.. Questo sarà un punto di svolta per le loro vite e forse un nuovo inizio. 

Come sempre nei libri di Carofiglio, al di là della storia, quello che ci affascina è il rigore delle parole, la poesia che fluisce dalle frasi e che lascia intendere e svela l’anima di uno scrittore dall’alto senso etico e morale, elegante ed impeccabile nello stile, asciutto nei toni. Uno scrittore che pur parlando e raccontando fatti orribili non se ne compiace mai, ma riesce invece ad accendere una speranza dentro di noi….che il futuro possa sempre riservarci una seconda chance. 

Perché il titolo il silenzio dell’onda? Roberto da giovane praticava il surf, uno sport che ha una sua filosofia che permette interessanti parallelismi con la vita stessa, come lascia intendere la frase chiave di tutto il romanzo: “Un conto è aspettare l’onda, un conto è alzarsi sulla tavola quando arriva”. 

IL SILENZIO DELL'ONDA, di Gianfranco Carofiglio (ed. Rizzoli)
A cura della bibliotecaria Lea Del Negro 

Disponibile anche sul Blog "Caffè letterario" di Anna Biason: http://caffe-letterario.net