A Prata una mostra con le opere di Antonio Boatto

Il Centro Turistico Giovanile Gruppo Kennedy e l’assessorato alla Cultura del Comune di Prata di Pordenone hanno organizzato una mostra dedicata al pittore Antonio Boatto.
Una selezione delle opere pittoriche dell’artista originario di San Stino di Livenza ed esposte in tutto il mondo, sarà aperta al pubblico dal 7 al 22 settembre 2019.

La vernice sarà sabato 7 settembre alle 19:00, nella galleria espositiva di piazza Wanda Meyer, con la presentazione della figlia dell’artista, Beatrice Boatto.

L’assessore alla cultura del Comune di Prata, Katia Cescon, ha commentato: «È un prestigioso inizio di stagione per la nostra galleria d'arte. Un grandissimo onore ospitare delle tele di così elevato valore artistico e culturale. Conosciamo bene le ammirevoli opere che l'artista Antonio Boatto ha realizzato per il Comune di Prata e per questo reputo sia un privilegio per tutti riuscire a vedere queste sue altre opere conosciute a livello internazionale. Un'eredità culturale di valore inestimabile che l'artista ha lasciato al mondo in sua memoria. Mi sento di ringraziare il Centro Turistico Giovanile Kennedy per il lavoro svolto sempre con grande passione ed entusiasmo».

Antonio Boatto (1936 – 2015) conclude la formazione culturale classica e artistica a Milano, città che segna anche l’inizio della sua attività di artista. Convinto della validità estetica del movimento filosofico postmoderno, la introduce nella propria pratica artistica, dedicandosi alla pittura e alla scultura con uno stile nuovo e autonomo.

Ha realizzato lavori di livello storico, 388 opere sacre di medie e grandi dimensioni, distribuite in 115 chiese in Italia e all’estero, quali il Presbitero della chiesa di St, Ann’s a New York City (1995 – 2000). La volta del duomo di san Marco a Pordenone (1999), l’Abside del Santuario Madonna Queen National Shrine di Boston (1998 – 2001) e la porta maggiore della Cattedrale di Vicenza (2000).

La sua ricerca puntuale nell’ambito estetico e filosofico lo convince nel 2009 a voltare radicalmente pagina con l’invenzione dell’Amorfo, termine e concetto assolutamente nuovi nel programma artistico contemporaneo.

L’amore onnipotente per la letteratura e il pensiero critico emerge anche nella raccolta di poesie Sfinitezza (2006), nelle riflessioni filosofiche del Diario Metafisico /2008), in Parvula – quarantatré microstorie (2009), in Via della Croce, itinerario religioso per immagini in collaborazione con Pietro Nonis (2010), Nel 2020 sarà pubblicato il suo lavoro postumo La Copertina di Calce, una biografia romanzata della vita di Michelangelo.